La mastoplastica additiva è l’intervento di chirurgia estetica indicato per migliorare la forma e aumentare le dimensioni di mammelle poco sviluppate (ipoplasia mammaria), oltre che per incrementare il volume e la sporgenza di mammelle “svuotate” dopo gravidanze, allattamento, variazioni di peso o per il semplice passare degli anni. L’intervento consiste nell’inserimento di protesi in gel di silicone al di sotto della muscolatura pettorale oppure al di sotto della ghiandola mammaria, a seconda della qualità, dello spessore e delle caratteristiche dei tessuti (pelle, grasso, muscolo).
Il progetto chirurgico e la scelta delle protesi è quindi personalizzato, in quanto dipende da precise misurazioni calibrate su ogni singola paziente per ottenere il risultato più naturale. La visita medica è determinante per una pianificazione corretta dell’intervento, valutando attentamente le caratteristiche anatomiche, i desideri ed ogni ulteriore dettaglio.

Le protesi mammarie sono costituite da un guscio esterno di silicone solido, mentre all’interno è presente un gel di silicone, morbido e naturale al tatto ma al tempo stesso altamente coesivo: nella rara possibilità che la protesi si rompa il gel di silicone non può quindi fuoriuscire dalla protesi stessa e disperdersi.

Nel caso in cui si verifichi una rottura per accertato difetto di fabbricazione la ditta produttrice fornisce a titolo gratuito una nuova coppia di impianti per la sostituzione.

La superficie delle protesi è testurizzata (ruvida al tatto): questo particolare limita la mobilità della protesi, ma soprattutto riduce la formazione, da parte del nostro organismo, della capsula periprotesica. La forma delle protesi mammarie può essere di due tipi: rotonda o anatomica. Se le protesi rotonde sono emisferiche, le protesi anatomiche presentano invece un profilo ‘a goccia’ che richiama la fisiologica anatomia del seno femminile. Oltre alla forma le protesi si differenziano per volume e per proiezione, in rapporto al grado di sporgenza rispetto al torace (in base a questo parametro si distinguono protesi a basso, medio e alto profilo).

La durata delle moderne protesi mammarie è da considerarsi illimitata; la sostituzione delle stesse non è quindi obbligatoria. E’ sempre però consigliato controllare, dopo una decina di anni, l’integrità e lo stato delle stesse mediante una risonanza magnetica.

Prima dell’intervento chirurgico è corretto eseguire una valutazione radiologica delle mammelle mediante ecografia mammaria o mammografia. L’intervento viene eseguito in anestesia generale o in anestesia locale con sedazione, in day surgery. La via di accesso chirurgico per inserire le protesi, e la conseguente cicatrice residua, può essere localizzata a livello del solco sotto il seno oppure sul bordo inferiore dell’areola mammaria.

Nella mastoplastica additiva la rimozione degli eventuali tubicini di drenaggio viene effettuata nel giro di uno o due giorni. Le ferite vengono suturate solo con punti interni, così da evitare anche il disagio della rimozione. Dopo l’intervento la paziente deve indossare un reggiseno conformato e una fascia per le prime 4 settimane. Le attività sportive vengono sconsigliate per almeno 30 giorni, mentre le normali attività sociali e lavorative possono riprendere dopo circa 7 giorni. Nel caso di occupazioni lavorative fisicamente impegnative si consiglia di prolungare questo periodo di riposo. Inizialmente il seno si presenta gonfio ed indolenzito; la riduzione dell’edema postoperatorio si completa nel giro di alcune settimane. La mastoplastica additiva non pregiudica in alcun modo la possibilità di allattare in caso di gravidanza, né la possibilità di fare qualsiasi tipo di sport.