L’intervento di mastopessi è indicato per la correzione del seno cadente (ptosico) e svuotato: questo difetto cosmetico è conseguente a gravidanze e periodi di allattamento, a variazioni del peso corporeo (dimagrimento), ed è inoltre legato al fisiologico processo di invecchiamento. Esistono varie tecniche chirurgiche utili al rimodellamento del seno, mediante l’asportazione della pelle in eccesso e il sollevamento della ghiandola e del capezzolo. La selezione della tecnica appropriata, che comporta una differente posizione ed estensione delle cicatrici residue, dipende da diversi fattori legati alle caratteristiche anatomiche della paziente: qualità ed elasticità della pelle, forma e peso delle mammelle e l’eventuale desiderio di aumentare il volume del seno oltre che sollevarlo.

Sulla base della gravità della ptosi (caduta e svuotamento del seno) le cicatrici saranno dunque localizzate solo nella parte inferiore dell’areola, oppure potranno riguardare l’intera circonferenza dell’areola; nei casi in cui il difetto è più grave si avranno anche cicatrici verticali e nel solco mammario. In preparazione all’intervento si richiede una ecografia del seno o una mammografia. L’operazione viene eseguita in anestesia generale o locale con sedazione. Vengono talora impiegati dei tubicini di drenaggio, per evitare la formazione di ematomi, che verranno sfilati dopo pochi giorni. E’ consigliabile effettuare l’intervento solo dopo aver deciso di non avere altre gravidanze. A seguito dell’operazione si consiglia sempre di mantenere un reggiseno conformato per circa 30 giorni, con lo scopo di modellare al meglio il seno. Le cicatrici residue maturano nel giro di alcuni mesi, così come è possibile valutare un risultato definitivo solo dopo un adeguato lasso di tempo. E’ possibile prevedere un ritorno alle proprie abituali attività dopo circa 7 giorni, mentre si consiglia una astensione da attività sportive per circa un mese.